martedì 2 ottobre 2007

Individui sconosciuti

Chissa' perche' non mi era mai capitato di soffermarmi sull'imbarazzo che si crea quando due sconosciuti sono costretti a condividere uno spazio ristretto. Sono scesa a fumare una sigaretta e dopo due minuti e' arrivato un ragazzo che non conoscevo. Siamo stati in silenzio perche' a nessuno dei due interessava dire o chiedere qualsiasi cosa. Tutti e due abbiamo iniziato a fumare velocissimamente, a controllare dei particolari del nostro corpo che normalmente non attirano la nostra attenzione: una vena un po' piu' blu, una pallina di lana sulla manica del maglione, una macchiolina impercettibile sul cappotto. Tutto, pur di non alzare lo sguardo rischiando di incontrare quello dell'altro. Sono sicura che entarmbi pensavamo la stessa cosa, del tipo: speriamo entri qualcun'altro, oppure ancora meglio: speriamo se ne vada. E cosi' e' stato. Ho finito la sigaretta, ho avvicinato il badge alla porta e ho digitato il codice di uscita. Ho sentito il suo sospiro di solievo silenzioso, ho capito che era esattamente quello che aspettava. E' strano che in una situazione di cosi totale freddezza e distacco, si stia in realta' in completa empatia rispetto al sentimento di irrequietezza e disagio. Gli esseri umani sono proprio complicati. Anzi, forse sono semplicemente troppo poco complicati.

1 commento:

acinorev ha detto...

Nei non posti e'facile incontrare non persone. Qui sei completamente spersonalizzato. Il badge e' l'unico segno di appartenenza. il mio non ha neppure la foto, poterbbe essere di chiunque, anche io potrei essere chiunque.