giovedì 15 novembre 2007


Pelvia

E’ tutta la settimana che penso a qualche cosa da scriverti per la tua partenza. Vorrei scriveti qualche cosa di dolce, melanconico - nostalgico, ma anche divertente e stupido. Non sono uno scrittore e, se avessi la capacità di scrivere una cosa del genere, probabilmente sarei Aldo Busi.
Oggi e’il tuo ultimo giorno a Dublino, chissà quante volte te lo sei immaginato?
Nessuna volta se ti conosco un po’.
Chissà se ti mancherà la pioggia, il vento freddo e umido che ti entra nelle ossa, l’ombrello che si piega e non ti ripara più abbastanza, il vomito, la piscia, gli sbronzi per strada, la puzza di birra rancida dei pub. Queste sono cose che ti fanno proprio incazzare. Però poi c’e’ anche il resto; gli amici che ti aspettano per una birra, anche loro bagnati dalla pioggia, qualcuno che ti accompagna a fumare una sigaretta,e che ti racconta quattro cazzate. Poi ci sono le serate a casa quando fuori fa freddo, quando a lavoro ti sei sfondato o’ mazz e delle persone di merda ti hanno fatta sentire un verme. Ci sono sempre gli stessi amici che ti aspettavano al pub, quelli che riescono a farti ridere di queste cose, quelli che poi trasformano una giornata iniziata di merda, in una serata dove balli, ridi e bestemmi che ti pisci dal ridere.
La vita e’ una routine fastidiosa, che ti fa’ sentire inutile e dozzinale, che ti porta a partire chissà dove per trovare uno straccio di lavoro, che poi trovi e ti stressa ancora di più.
La vita ti fa conoscere tante persone a cui daresti volentieri un calcio in faccia, a cui non dedicheresti neanche la peggiore delle tue cagate. La vita poi ti fa conoscere persone come TE, persone a cui non puoi che augurare le cose migliori del mondo, persone che ti cambiano la giornata con un sorriso. Quanto sei bella Elvia, così intelligente, così opportunamente naif, cosi sensibile e cazzona, con un umorismo sottile ma anche da gabinetto.
Odio la vita avvolte, perché e’ fatta di troppi addii e pochi arrivederci, di molta tristezza e pochi attimi di gioia.
La odio, a morte. Ma si può odiare a morte la vita? Forse si. Alla fine la tristezza e la felicita’ sono per la vita come la luce e l’ombra per una fotografia: la definiscono, mettono in risalto le cose importanti e mettono in ombra quelle futili e da dimenticare.
Mi mancherai Elvia non quanto una diarrea mentre fai la fila alle poste, molto molto di più.
Spero che questa volta il nostro saluto sia un semplice “Ciao a presto”.
TI voglio un sacco bene.
Veronica
N.B.
So, che ciò che scriviamo viene fortemente influenzato dal parere che chi legge ha di noi. Ora, tesoro, se io ti stessi sulle palle penseresti, con un’altissima probabilità, che questo messaggio e’ una sublime accozzaglia di cacate (non cagate). Ma, siccome mi vuoi bene, lo prenderai per quello che e’: un messaggio di buona fortuna intriso di affetto e nostalgia.
Love

1 commento:

us ha detto...

Tesoro nessuno mi ha mai scritto cose cosi' carine..le apprezzo tantissimo..ora ho difficolta' a scrivere tutto quello che vorrei dirti...tornero' a scriverti nei prossimi giorni.
Pensieri come questi sono preziosi quando vengono da persone che ami e partire sapendo di avere il pensiero di persone come te mi fa sembrare la vita piu' facile.
Un abbraccio grande
Elvia